Descrizione
Vagamondo sta a indicare il piacere del viaggiare e il gusto del raccontare, gli intrecci fra storia e memoria. Supervagamondo è un diario di bordo e insieme la mappatura di una particolare geografia politica, intellettuale e sentimentale, fatta di incontri, nomi, luoghi, paesaggi con figure e paesaggi con rovine. C’è la Russia della Rivoluzione d’Ottobre, con i suoi lutti e tragedie, eroi, vittime e canaglie, e quella attuale, con il Lamento per l’Ucraina come sottofondo, ennesimo capitolo di una storia che non sembra trovare la sua conclusione. C’è l’ultima colonia del XX secolo, Gibilterra, e l’ancora e sempre medioevo meccanizzato dell’Afghanistan; ci sono la sterminata spiaggia indiana di Alang, dove la modernità divora e risputa sé stessa, e i tristi tropici cubani di un post-castrismo che ormai celebra solo la propria sopravvivenza. E ancora, in una dimensione più intima e privata, frutto del rapporto fra il paesaggio e chi in qualche modo ha finito per incarnarvisi, il Kenia di Karen e Bror Blixen; la pampa dell’argentino Güiraldes, l’Irlanda dolce e disperata di James Joyce e Bobby Sands, la Fiume dannunziana, la casa-museo che John Soane eresse a propria immagine e somiglianza…Corollario a questo sentimento dei luoghi e del tempo, ci sono i ritratti di scrittori-viaggiatori come de Monfreid e Burton, romanzieri come Hemingway e Gary, avventurieri come il colonnello Lawrence, intellettuali inquieti come Koestler. Del loro percorso l’autore isola i momenti particolari che segnarono un cambiamento nel modo di essere: la fine di un’amicizia, la nascita di un amore, la scoperta o l’abiura di una fede politica… Infine, Supervagamondo è il resoconto, nel XXI secolo, di ciò che ancora ieri, «quando viaggiare era un piacere», teneva banco: una certa idea di bellezza, una certa idea di stile, lo snobismo e il dandismo con tutto il loro corredo romantico, ma anche triviale. L’omaggio malinconico e commosso a un «come eravamo» che non tornerà più.
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