Descrizione
Nonostante l’eccezionele capacità mentale sia il tratto saliente che
contraddistingue l’uomo, oggi si è consapevoli che è un errore dissociare
l’uomo dal resto del regno animale, almeno in termini così netti. Dopotutto,
questa è l’epoca in cui i gorilla si sono rivelati capaci di imparare il linguaggio
dei segni e di usarlo per descrivere le loro storie; in cui si è documentato
l’impiego di particolari strumenti da parte di polpi, fringuelli e grilli; in cui si
è scoperto che i cetacei possono assumere molteplici ruoli in un branco per
formare una squadra coordinata che caccia più efficacemente le prede. È ormai
evidente che molti animali sono in grado di apprendere, ricordare e pianificare
a un livello avanzato, e che le loro funzioni cognitive sono fondamentali per la
sopravvivenza.
Lo studio dei processi cognitivi degli animali è un campo di ricerca che si
è rivelato estremamente fecondo e sorprendente. Anche se non tutti sono
disposti a vedersi scalzati dalla vetta dell’albero della vita, la posizione
dominante dell’uomo va rivista alla luce delle più recenti scoperte, ed è
necessario riconoscere che non poche capacità dimostrate dagli animali
sono addirittura superiori a quelle umane.
Nell’ambito delle ricerche sulla mente animale, gli egoismi e i pregiudizi
devono essere messi da parte per intraprendere invece un’analisi delle prove
con lucidità e distacco. Questa impostazione sta già dando i suoi frutti, con la
scoperta di esperienze emotive diversificate e di nuove e sorprendenti capacità
cognitive, e può generare un inedito rispetto per l’eterogeneità delle specie,
adattate a una gamma infinita di ambienti e strategie di sopravvivenza.
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