Diari di bordo

Descrizione

Pubblicati sui giornali a grandi tirature, i disegni umoristici venivano considerati un divertimento, sia quando erano inseriti in pagine dedicate, sia quando facevano da «tappabuchi» tra colonne di testo e inserti pubblicitari. Nel corso degli anni, questi disegni hanno finito per scomparire da quotidiani e riviste, sostituiti dai disegni di attualità. Sempé decise allora di indirizzarsi verso altri supporti, soprattutto disegnando le copertine del New Yorker. Soprattutto, pubblicò regolarmente sontuosi album e cominciò a esporre i suoi disegni originali nelle gallerie e a dedicarsi anche ad arredi urbani. Riuscì così a conquistare un pubblico nuovo, più esigente, un pubblico abituato all’arte moderna e contemporanea. Chiusa la spossante stagione delle «gag» poté finalmente dare spazio ai ricordi, al sentimento, allo spirito, alla poesia. E insieme a Saul Steinberg e pochi altri, riuscì a elevare il disegno umoristico ai livelli della grande arte. Oggi i suoi ammiratori proveranno forse il desiderio e la curiosità di conoscere più in profondità in quale modo Sempé disegna, e come spuntano le sue idee. I suoi diari, a lungo tenuti al riparo dai curiosi, costituiscono una preziosa testimonianza della sua ricerca e della sua ispirazione. Vi si ritrova tutta la grazia del suo tratto, la sua spontaneità, e il piccolo miracolo di un’espressione o di un movimento. Ne deriva forse un disegno più compiuto, denso spesso di mille dettagli, in un ordinato tumulto in cui l’uomo infinitamente piccolo si scontra con l’enormità di ciò che lo circonda – viali, piazze, folle, e poi gli alberi, i campi, il mare, sempre smisurati. La maggior parte di questi disegni è accompagnata da una didascalia degna dei grandi moralisti o dei drammaturghi: c’è un vero e proprio teatro che si mette in scena sul foglio di carta. In questi diari l’autore cerca soltanto di mettere in evidenza un’espressione, un atteggiamento, un gesto, uno scenario. Siamo in presenza di ciò che nel disegno è più fragile e anche più suggestivo. Niente sembra detto ma tutto viene detto, e questo ci lascia in uno stato assoluto di sogno a occhi aperti